domenica 13 giugno 2010

...questione di...motivazioni

In questo quarto post, faccio un piccolo passo verso aspetti un po' più concreti rispetto ai temi generali dei primi tre.

Come scritto nei post precedenti il turismo è un fenomeno più che un settore; raccoglie infatti tanti settori, tutti importanti, che devono funzionare in perfetta sincronia gli uni con gli altri: trasporti, infrastrutture, accessibilità dall'esterno (porti ed aeroporti) servizi, viabilità e segnaletica, attività di comunicazione, organizzazione del territorio in funzione dei flussi che si vogliono intercettare ed infine, e solo alla fine, le strutture ricettive. Il mitico Sir Charles Forte, fondatore dell'omonimo gruppo, diceva: "...gli alberghi sono come le ciliegie sulla torta...vanno messi per ultimi". La parte ricettiva, dunque, non deve essere l'elemento primario da considerare quando si pensa e si sceglie il turismo per lo sviluppo dell'economia di una Regione e di un Paese.

E' invece necessario osservare e studiare ciò che si è e ciò che si ha (ed anche ciò che non si ha) per capire a quali motivazioni il territorio può o potrà rispondere, se ha o meno le caratteristiche naturali (non naturalistiche) di predisposizione a poter accogliere soggetti che si spostano per soddisfare quelle motivazioni, per capire se si è disposti a realizzare delle infrastrutture a supporto di quelle motivazioni, per decidere se sia il caso o meno di cedere una porzione del proprio territorio per acconsentire che tali infrastrutture vengano realizzate.

Le motivazioni dunque fanno muovere le persone, questo è il primo fondamentale aspetto che occorre considerare prima e più di ogni altra cosa. La destinazione non è più il fattore determinate, mentre la ragione per la quale desidero muovermi, le cose che voglio fare in quei luoghi, questi sono gli aspetti che si devono considerare quando si sceglie di puntare sul Turismo.

Si è ancora convinti che sia sufficiente declamare le bellezze naturalistiche della propria Terra, elencarne le golosità culinarie, affermare l'assoluta unicità dei profumi, dei colori, dei paesaggi. Se ci riflettiamo, non c'è una Regione, un Paese che non si presenti in questi termini. Non è più sufficiente dire di essere unici (di fatto, tutti si presentano come tali), occorre smettere di guardare al proprio ombellico e capire che ciò che si crede essere l'obiettivo della scelta ( il paesaggio appunto, l'unicità ecc...) è in realtà la premessa. Mi spiego: premesso che il luogo del mio viaggio sia unico, speciale, che mi dia emozioni, io vado a fare cicloturismo, diving, golf, a visitare musei, ecc....in quella specifica località, Regione o Paese che sia.
Le motivazioni sono quindi infinite, e molteplici nel senso che una singola persona può avere diversi interessi, diverse motivazioni, a cui corrispondono esigenze diverse; la stessa persona può viaggiare per lavoro, per partecipare alla Gran Fondo, per visitare la mostra del Caravaggio, per accompagnare il proprio figlio ad un torneo di calcio, per accompagnare un parente per una visita specialistica in una località lontana dalla propria Regione, ecc....Per ogni singola motivazione, vi sono diverse esigenze, dietro le quali si sviluppano economie, servizi, organizzazioni, imprese, enti, ecc...
Si dovrà quindi comprendere quali sono le motivazioni che il mio territorio può già soddisfare? Quali sono quelle che potrei intercettare se organizzo il territorio in una determinata maniera? Quali sono quelle motivazioni che invece possono, nell'immediato come nel futiro, generare un impatto negativo sul paesaggio, sulla società, sullo sviluppo futuro per le generazioni che verranno?

Occorre porsi dunque tante domande, è giusto porsi tanti quesiti, però poi bisogna scegliere, ed una volta presa la decisione occorre essere conseguenti, ovvero fare effettivamente le cose che servono per sostenere l'attrazione di quella parte di domanda interessata a quella specifica motivazione.

Nel prossimo post andrò ancora più nel dettaglio, facendo degli esempi pratici di analisi e scelte di una motivazione, ovvero di chi desidero invitare nella mia Terra.

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